Vorresti capire meglio il significato e l’origine della parola hardware? Che cos’è l’hardware e a cosa serve? Dai un’occhiata qui.
Indice della guida:
Che cos’è l’hardware e a cosa serve
La parola hardware deriva dall’inglese (“hard” significa pesante e “ware” significa oggetto) e significa letteralmente “ferramenta”.
L’hardware è la parte fisica di ogni apparecchiatura elettronica ed è la controparte del software.
In un PC, ad esempio, faranno parte dell’hardware l’hard disk, la ram, la scheda madre etc. cioè tutte quelle componenti materiali che si assemblano tra di loro per creare un elettrodomestico unico o, più in generale, un oggetto, nel nostro caso, alimentato ad energia elettrica.
L’hardware è perciò la parte fondamentale attorno alla quale ruota ogni dispositivo digitale che utilizziamo quotidianamente. Un mouse è hardware, uno schermo è hardware, una stampante è hardware. E ognuno di questi pezzi ha ovviamente bisogno del relativo software per funzionare e comunicare con altri dispositivi. Qui entra in gioco il linguaggio di programmazione, cioè il modo attraverso il quale si possono impartire comandi ad una macchina e il come questa azione può essere svolta.
Alcuni chiarimenti
- L’hardware, essendo la componente fisica, non può essere sostituito o modificato una volta assemblato, se non intervenendo fisicamente sulle componenti stesse (ad esempio saldando un contatto o sostituendo un filo di rame) e in questo senso si differenzia completamente dal software.
- Spesso i materiali di costruzione di un hardware vengono trascurati, ma sono essenziali per poter raggiungere elevate prestazioni abbassando al minimo i consumi e l’impatto ambientale. Forse non lo sai ma in ogni computer ci sono materiali e metalli preziosi (come lo zaffiro e l’oro, ad esempio) in percentuali più o meno elevate, in base ai benefici fisici che si intende ottenere da questi ultimi.
- Nella creazione di un hardware entrano (spessissimo) in gioco i brevetti, delle norme che tutelano gli inventori di nuovi modi di costruire ed assemblare oggetti. Oltre ai brevetti c’è da tenere in considerazione lo sviluppo tecnologico, il quale gioca un ruolo altrettanto importante nella costruzione di dispositivi elettronici. Principalmente per questi due motivi non troverai mai gli stessi pezzi in uno stesso oggetto (ad esempio un mouse) costruito da due case di produzione diverse o in due periodo diversi. Questi aspetti da un lato tutelano gli inventori di nuove tecnologie, dall’altro, però, generano due tra i più grandi problemi dello sviluppo tecnologico contemporaneo: l’obsolescenza programmata e l’incapacità di mettersi spesso d’accordo per sviluppare standard di costruzione planetari che impattino meno sull’ambiente e sull’inquinamento (pensa se tutti i cellulari avessero gli stessi cavi di ricarica invece che cavi proprietari diversi per ogni marca!). Quando scegli un hardware, ti consiglio di valorizzare quelle realtà che siano attente all’ambiente anche dal punto di vista dei brevetti. Clicca qui se vuoi ulteriori chiarimenti sul mondo dell’hardware e del software libero e/o proprietario.
- Un altro aspetto importantissimo che entra in gioco nell’ideazione e nello sviluppo di hardware è la cumulabilità dei progressi fatti nella sua costruzione. Infatti, un hardware di successo è in continuo sviluppo (sia per introdurre nuove versioni più performanti che per correggere i difetti) e le nuove versioni, pur basandosi su quelle vecchie (e spesso rinnovando da 0 il brevetto!) sono il risultato di un processo “accumulabile graduale” dove cioè, piano piano, è sempre più grande il divario non solo con le vecchie versioni, ma anche (e soprattutto) con degli stessi hardware che potrebbero avere le stesse funzioni ma, ad esempio, non sono sviluppati da un team di 100 ingegneri prezzolati ma da 10 volontari.
Quest’ultimo dato è molto evidente se si considera la differenza tra un hardware proprietario e uno libero: un hardware proprietario, molto spesso, è un hardware sviluppato da uno o più imprenditori, i quali pagano degli ingegneri per ottenere un prodotto in licenza che loro non potrebbero/saprebbero mai fare da soli. Un hardware libero è, in genere, un hardware sviluppato da uno o più volontari, i quali lavorano gratuitamente o grazie a delle donazioni oppure stipendiati in organizzazioni senza fini di lucro per creare un prodotto la cui licenza non appartiene solamente a loro, ma all’umanità tutta. Nell’hardware libero le donazioni vanno a coprire le ore di fatica e non intaccano il brevetto, il quale non appartiene solo agli scrittori del codice ma a tutti i possibili utilizzatori (presenti e futuri!). Nell’hardware proprietario, gli stipendi coprono le ore di fatica dei programmatori, ma il brevetto non appartiene a nessuno se non all’imprenditore che ne paga il lavoro.