Che cos’è un URL e a cosa serve?

Hai sempre voluto sapere il significato della parola URL ma non sai da dove cominciare? Che cos’è un URL e a cosa serve? Leggi qui.

Che cos’è un URL e a cosa serve

L’URL (o “Uniform Resource Locator” in inglese) è una stringa alfanumerica, composta da un numero variabile di caratteri, che identifica in maniera univoca e sicura una risorsa all’interno di internet. Forse non lo sai, ma ogni risorsa di Internet è identificabile in maniera univoca grazie al suo indirizzo, detto tecnicamente “indirizzo IP” (per scoprire che cos’è un indirizzo IP clicca qui). Tuttavia, un indirizzo IP (prendiamo in esempio un indirizzo IP con protocollo IPv4) è solitamente composto da un totale di 12 cifre suddivise in quattro terzetti con valori compresi tra 000 e 255 (un indirizzo IP è, ad esempio, 255.255.255.255). Dunque, l’indirizzo IP nasce e si sviluppa nel mondo dell’informatica portando con se un problema: è impossibile, o quasi, da ricordare a memoria (oltre a rendersi disponibile in numero limitato per via delle varie combinazioni di indirizzi possibili). Per ovviare a queste difficoltà, è stato ideato, l’URL.

L’URL è una sorta di “etichetta” appiccicata su ogni indirizzo IP disponibile, in modo che possa essere ricordato con maggior facilità. Un soprannome che ci è più facile da memorizzare rispetto ad un indirizzo IP (ad esempio l’URL https://internetto.it/ ha come IPv4 89.46.108.47).

Nel momento in cui si digita un URL nella barra degli indirizzi di un browser web entra in gioco il DNS (in inglese, il Domain Name System), una vero e proprio “registro telefonico internazionale” che si occupa di “convertire” gli URL negli indirizzi IP corrispondenti, per instradare la nostra richiesta di accesso alla risorsa verso il corretto server.

Come è costituito un l’URL?

Ora che hai capito che cos’è un URL e a cosa serve, devi sapere che un URL (chiamato comunemente “indirizzo web” o “link”) identifica in maniera univoca la “localizzazione” di un contenuto all’interno di Internet o di una rete. Un URL si compone di tre parti fondamentali: Schema, Authority e Path, Query, Frammenti (a loro volta divise in altri sotto-elementi). Ognuna di queste svolge un ruolo determinante per identificare la risorsa cercata in maniera precisa.

Prendiamo come esempio l’URL “https://internetto.it/software/” e vediamo come è strutturato:

  • Schema: si tratta della prima parte di un URL (quella seguita da “:”) che indica al server il protocollo da utilizzare per comunicare con un software (come un browser) che invia la richiesta. Gli Schemi più utilizzato sono i protocolli HTTP, HTTPS o FTP e determinano quali azioni deve svolgere un server per dare risposte corrette ai comandi che si inviano da browser (nell’esempio, lo Schema è “https”).
  • Authority: la parte di un URL che segue “//”. Nell’esempio citato sopra, l’Authority è rappresentato da “www.internetto.it” che, nella sua interezza, è convenzionalmente chiamato nome di dominio (in inglese hostname). Quest’ultimo si compone di tre elementi: partendo da destra troviamo il TLD (in inglese Top-Level Domain), ovvero, nell’esempio, la particella “it” (o “com” o “org” etc.), dominio di secondo livello, nell’esempio “internetto” e la sigla di “entrata” nel web, ovvero il “www”. Per approfondire la voce “dominio”, clicca qui.
  • Path, query e frammenti. A destra del TDL, separati da una barra “/” (o da un carattere che svolge la stessa funzione) troviamo path query o frammenti, delle vere e proprie stringhe di codice che possono facilitare server e browser a individuare con maggior precisione la risorsa cercata su Internet. Nell’URL di esempio, l’elemento “/software/” è il path (una sorta di “ala” o di sezione del sito dedicata). In un ipotetico URL come “https://internetto.it/?s=browser+web”, invece, ciò che segue il “?” rappresenta la query, ossia un’interrogazione diretta al database (fatta in base ad un linguaggio in codice; di solito un motore di ricerca – interno al sito o alla rete – la esegue al posto nostro) del sito che stiamo visitando; i frammenti, invece, sono dei pezzi di URL che hanno la funzione di individuare con maggior precisione una porzione di contenuto all’interno di una pagina web e sono indicati con il carattere “#” (nell’indirizzo “https://internetto.it/come-scegliere-uno-smartphone/#Sistema.operativo” il frammento “#Sistema.operativo” punta ad un capitolo specifico all’interno della pagina, permettendo di “saltare” tutto il resto del post).

I TLD sono gestiti dall’ICANN (Internet Corporation for Assigned Names and Numbers) e servono a identificare caratteristiche fondamentali del sito come l’area geografica di interesse o l’ambito commerciale ed economico a cui il sito stesso fa riferimento (“.it” è solitamente un sito in italiano, “.com” è spesso usato per un sito commerciale etc.). Spostandoci ancora verso sinistra troviamo i vari sottodomini: “internetto” è sottodominio del TLD “.it”, mentre “www.” è una sigla (non obbligatoria). Potrebbe anche accadere che al posto del “www” ci siano altre stringhe, a identificare altri servizi del sottodominio principale (come i domini di terzo livello); ad esempio mail.nomedelsito.it; news.nomedelsito.it etc.

Nella scrittura di post su WordPress, l’utilizzo dei frammenti può essere costruito con lo strumento “Ancora”.

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